PRESSO I GRECI
169
ma anche la grandezza del tutto egli era in grado di assegnare
ponendo a fondamento le distanze della Luna e del Sole da
lui precedentemente studiate.
53. Purtroppo di questa opera, che per la storia scienti
fica sarebbe d’un valore inestimabile, non è restata che la
menzione fattane da Archimede, come si disse poc’anzi; acni
sono da aggiungere i brevi cenni, che delle ipotesi in essa
opera contenute ha lasciato Archimede stesso, e gli altri cenni
ancora più brevi di alcuni antichi scrittori. Tutto questo è noto,
e non occorre ripetere qui come Aristarco si rendesse esatta
ragione delle conseguenze del suo sistema e delle obiezioni
che gli si potevano muovere ( 1 ). Stando alle parole di Archi-
mede, Aristarco avrebbe supposto 1’ orbita della Terra non
soltanto circolare, ma ancora esattamente centrata sul Sole:
tùv bè yàv jiF.onpFOKOih/.i jcgpi tòv à'Àiov xatà xnxÀon JteQiqpépeiav,
óg 80 tiv ev piato ttò Òoóuq) xstpevog... Ne potremmo con qual
che verisimiglianza inferire, che Aristarco, al pari di Eudosso,
non includesse nelle sue ipotesi l’anomalia del corso solare
scoperta da Eutemone e confermata da Callippo. Questa con
clusione, se vera, ci darebbe anche un argomento di più per
credere, che di essa non si curasse neppure Eraclide Politico ( 2 ).
Ma di ciò sia quello che si vuole.
54. Un’altra cosa sarà anche opportuno notare; ed è che
Aristarco ha potuto arrivare al suo concetto eliocentrico senza
mai dipartirsi dai principi fìsici allora ritenuti come plausibili
in questa materia, e senza introdurre nel cielo alcuna circo
lazione intorno a punti ideali e privi di tìsico contrassegno,
come fecero più tardi gli astronomi matematici da Apollonio
in avanti. Ma Aristarco non era solo un matematico; egli
altresì aveva atteso alla parte tìsica di tali questioni, frequen
tando le lezioni di Stratone Lampsaceno, cui fu dato il nome
speciale di fisico, perchè della fisica faceva la base principale
del suo insegnamento ( 3 ).
distanze di un pianeta sono indipendenti da quelle degli altri, e quindi le
proporzioni dell’intiero sistema rimangono indeterminate.
(•) Vedi su ciò i miei Precursori di Copernico , capo IV, e Documenti
XLl-XLV.
( 2 ) Queste riflessioni non avrebbero più luogo se con Biìrgk (Fünf
Abitandiungen, p. 162) si volesse leggere év péoco xco oupavco invece del
testo ricevuto ev pecco tip òpopco. Confesso però di non vedere alcuna ne
cessità di una simil correzione.
( :i ) Zuli.hi«, Philosophie der Griechen, voi. IV (3 a ed.), pp. 903-904.