Full text: Scritti editi (Parte 1, Tomo 2)

PRESSO I GRECI 
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ma anche la grandezza del tutto egli era in grado di assegnare 
ponendo a fondamento le distanze della Luna e del Sole da 
lui precedentemente studiate. 
53. Purtroppo di questa opera, che per la storia scienti 
fica sarebbe d’un valore inestimabile, non è restata che la 
menzione fattane da Archimede, come si disse poc’anzi; acni 
sono da aggiungere i brevi cenni, che delle ipotesi in essa 
opera contenute ha lasciato Archimede stesso, e gli altri cenni 
ancora più brevi di alcuni antichi scrittori. Tutto questo è noto, 
e non occorre ripetere qui come Aristarco si rendesse esatta 
ragione delle conseguenze del suo sistema e delle obiezioni 
che gli si potevano muovere ( 1 ). Stando alle parole di Archi- 
mede, Aristarco avrebbe supposto 1’ orbita della Terra non 
soltanto circolare, ma ancora esattamente centrata sul Sole: 
tùv bè yàv jiF.onpFOKOih/.i jcgpi tòv à'Àiov xatà xnxÀon JteQiqpépeiav, 
óg 80 tiv ev piato ttò Òoóuq) xstpevog... Ne potremmo con qual 
che verisimiglianza inferire, che Aristarco, al pari di Eudosso, 
non includesse nelle sue ipotesi l’anomalia del corso solare 
scoperta da Eutemone e confermata da Callippo. Questa con 
clusione, se vera, ci darebbe anche un argomento di più per 
credere, che di essa non si curasse neppure Eraclide Politico ( 2 ). 
Ma di ciò sia quello che si vuole. 
54. Un’altra cosa sarà anche opportuno notare; ed è che 
Aristarco ha potuto arrivare al suo concetto eliocentrico senza 
mai dipartirsi dai principi fìsici allora ritenuti come plausibili 
in questa materia, e senza introdurre nel cielo alcuna circo 
lazione intorno a punti ideali e privi di tìsico contrassegno, 
come fecero più tardi gli astronomi matematici da Apollonio 
in avanti. Ma Aristarco non era solo un matematico; egli 
altresì aveva atteso alla parte tìsica di tali questioni, frequen 
tando le lezioni di Stratone Lampsaceno, cui fu dato il nome 
speciale di fisico, perchè della fisica faceva la base principale 
del suo insegnamento ( 3 ). 
distanze di un pianeta sono indipendenti da quelle degli altri, e quindi le 
proporzioni dell’intiero sistema rimangono indeterminate. 
(•) Vedi su ciò i miei Precursori di Copernico , capo IV, e Documenti 
XLl-XLV. 
( 2 ) Queste riflessioni non avrebbero più luogo se con Biìrgk (Fünf 
Abitandiungen, p. 162) si volesse leggere év péoco xco oupavco invece del 
testo ricevuto ev pecco tip òpopco. Confesso però di non vedere alcuna ne 
cessità di una simil correzione. 
( :i ) Zuli.hi«, Philosophie der Griechen, voi. IV (3 a ed.), pp. 903-904.
	        
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