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RUBRA CANICULA - CONSIDERAZIONI
della quale poi il colore assai più naturalmente si deriva da
quello della ruggine ( robigo ), che da quello d’una stella qualsiasi.
5. L’osservazione citata da Seneca sul colore comparato
della Canicola (Sirio?) di Marte e di Griove, può aver avuto
un fondamento reale, senza che per questo siamo obbligati ad
ammettere una mutazione nel colore di Sirio.
6. Presso Igino, Manilio, Efestione Tebano e Rufo Pesto
Avieno esistono indicazioni sul colore di Sirio, dalle quali è
legittimo inferire, che nel primo secolo dell’ èra cristiana il
colore di questa stella non era molto diverso dal presente.
7- Quando si considera quanto numerose ed evidenti sono
presso gli antichi scrittori le indicazioni di color rosso per
Marte, il poco peso e la discordanza di quelle che riguardano
il colore di Sirio non sono molto favorevoli all’ ipotesi che
esso sia stato mai diverso da quello che oggi si vede.
8. L’affermazione che verso i primi tempi dell’ èra cri
stiana Sirio fosse colorato in rosso non è appoggiata a testi
monianze sufficienti; la probabilità maggiore sembra anzi pen
dere verso l’affermazione contraria. Ad ogni modo sarà utile
far diligenti ricerche nei testi non ancora esplorati dell’Alma-
gesto, così greci, come arabi; ed ancora più importante sarà
lo studio di tutti i codici antichi del Tetrabiblo (*).
(>) Vedi l’articolo di Knobel (Month. Not. XLV pp. 14-5-151 ) da cui
parecchie rettificazioni e notizie si possono ricavare. Vi sono almeno due
versioni arabiche dell’Almagesto, una delle quali è il M. S. Bodleiano e
l’altra del British Museum citati ambi da Knobel nel luogo detto qui sopra.