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RUBRA CAXICULA
ha nel Capitolo XIV dei suoi Elementi d’astronomia il seguente
passo, che riferiamo sull’ edizione datane dal Petavio (*) nel
suo TJranologion : "0001 pi.vtoi ye twv jtoitjtcov xal (pi.À.ooócpa)v
tijv Suvupiv èjuatdaeooi; twv xanpatcov tcp un vi jtpoadjttouoi,
jtoàù tf ]5 àXìpIeiaq xal tov (pvaixob Àóyou jtejtÀavr| pieve i slaiv.
ó yào «ortì'ip outoq Trjq antri 5 ouai.aq xexoivoóvqxe Jtdai tolq
dotooiq. 8 i tg yùp jtupivd eativ, 8,1 te xal alOépia tà aoTQu,
tt'jv ahtr)v 8 / 8 i Suvapuv jtdvta, xal òcpsiÀei xataxpateloilai, njtò
toh rcÀrpIouq tiòv uatpcov f] aitò toh xnvòq dxocpopd. La versione
latina di Edone Ilderico dice: Verumtamen qui ex poetis atque
philosophis vini intensionis aestuum Cani adscribunt, hi multimi
a verHate et naturali doctrina aberraveruut. Haec enim stella ean-
dem naturavi sortita est cimi omnibus stellis. Sive enim ignea sunt,
sive aetherea astra, eandem omnia habent vini } et debet vinci a
multitudine astrorum dejiuxus a Cane.
Da questo luogo vorrebbe inferire il dott. See, che al tempo
di Gemino Sirio fosse rosso, ed a ciò tende col seguente ragio-
mento: « Egli è evidente che mi piva si riferisce alle stelle
rosse ed ulilépi« alle stelle bianche. Gemino quindi afferma
indirettamente, ma in modo deciso (emphatically), che Sirio è
JtuQivoq, mentre la moltitudine delle altre stelle sono aìrlépiu.
Ma tutte le stelle hanno il medesimo potere ; ed egli conclude
giustamente che una stella rossa come Sirio non esercita sulla
Terra una influenza maggiore che una bianca. Il contrasto fra
il colore di Sirio e quello della moltitudine è perfettamente
distinto, e poiché le parole qui sopra citate sono di un astro
nomo di professione, non si può dubitare che elle non siano
degne di fede. A mio avviso questo passo basta da sè solo per
dare una prova concludente dell’antico rosseggiare di Sirio ».
Non credo che molti sottoscriveranno a questo modo d’in
terpretazione; tuttavia bisogna dire che ha qualche cosa in
suo favore. Infatti 1’ ultima frase di Gemino in cui si dice che
l’influsso di Sirio dovrebbe esser soprafatto da quello di tutte
le altre stelle, sembra supporre che questi due influssi siano di
natura diversa. Ma due linee''prima Gemino afferma che Sirio
ha una natura comune a tutte le altre stelle. Se la natura è
comune, dev’esser anche uguale l’influsso: se Sirio è causa
(•) L’ TJranologion del Petavio forma il III volume della sua notissima
opera intitolata Doctrina tempormn. Ho avuto sott’occhio le due edizioni
che se ne fecero a Parigi nel 1(130 e a Venezia nel 173(5.