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SUI PARAPEGMI O CALENDARI
adeguata delle agevolezze e dei vantaggi elle all’ odierno vi
vere procura il computo uniforme e la divisione regolare dei
tempi. Il nostro agricoltore può fin dal primo di gennaio sta
bilire tutta intiera la serie dei lavori che dovrà eseguire nel-
1’ anno entrante e determinarne con molta approssimazione
l’ordine e le epoche; il che gli permette d’impiegare nel modo
più utile il suo lavoro, e di fare tutte le sue operazioni nel
tempo più opportuno. E tutto questo ei non s’avvede neppure
di doverlo al suo Calendario, che gli costa pochi centesimi, od
anche nulla. Trasportiamoci invece collo spirito nel mondo
greco alla fine dei tempi eroici ed alle origini della storia
positiva; quando, 1’ uso della scrittura non essendo ancora
importato dalla Fenicia, od essendo tuttavia il segreto di pochi,
si tramandavano di padre in figlio, a memoria ed a viva voce,
i canti di Omero. Calendario fisso allora non v’era; il tempo
si numerava per giorni, e quando i giorni eran troppi, si con-
tavan le lune; delle quali l’esatta relazione coll’anno solare
rimase lungo tempo incerta. Gli anni eran contrassegnati dal
numero delle estati e degli inverni; e per non deviar troppo
nel loro computo delle vicende delle stagioni, i Greci li face
vano (come molte altre nazioni dell’Oriente) ora di 12 lune,
ora di 13. Quanti giorni poi fossero in un anno solare, i Greci
non lo seppero mai bene prima della guerra del Peloponneso.
In un sistema così informe e così incerto, dove le date dei
solstizi e degli equinozi potevano oscillare quasi di un mese
da un anno all’ altro (dato pure che le intercalazioni del 13°
mese si facessero sempre a dovere) non era certamente pos
sibile avere una norma costante e semplice per fissare le epoche
dei lavori agricoli, e di tutte le occupazioni strettamente legate
al corso delle stagioni.
Non rimaneva dunque altro espediente che approfittare
del Calendario naturale scritto sulla volta celeste dal Sole col
suo moto annuo e diurno. Questo si poteva fare in due modi:
osservando cioè le diversità che mostra lungo 1’ anno il corso
diurno apparente del Sole sopra l’orizzonte; o notando il di
verso aspetto, che in conseguenza del progresso annuale del
Sole lungo lo zodiaco presenta il cielo notturno nelle diverse
stagioni. A noi il primo di questi modi parrebbe il più diretto
ed il più semplice. Stabilito un gnomone, e tracciata pel suo
piede una linea non troppo distante dalla direzione del meri
diano, questa sarà in ogni giorno dell’ anno toccata una volta