Full text: Scritti editi (Parte 1, Tomo 2)

ASTRO-METEOROLOGICI DEGLI ANTICHI 
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metodica, in modo da avere un necessario effetto. Ma in essi 
s’ inscrive quello che risulta per lo più concordare colla quo 
tidiana osservazione. L’osservazione e discussione a ciò relativa 
suolsi fare come segue. Partendo dal principio dell’ anno, e 
notando giorno per giorno in qual segno ed in qual grado si 
trovi il Sole, accanto vi si registrano le mutazioni dell’ aria, 
dei venti, le piogge e le grandini. Le quali cose osservando 
per molti anni, quelle mutazioni che più spesso si notano 
corrispondere ai medesimi luoghi dello zodiaco, vengono regi 
strate nei parapegmi, non come predizioni desunte da teoria 
certa, ma come indizio pratico di ciò che prossimamente si 
può aspettare. E poiché il principio dell’ anno non è per tutti 
il medesimo, nè i mesi hanno gli stessi nomi e lo stesso nu 
mero di giorni, non è possibile ordinare il tutto secondo un 
medesimo sistema di calendario: pertanto vollero determinare 
le epoche delle mutazioni dell’aria riferendosi a certi segnali 
invariabili, quali sono il levare e il tramonto degli astri 
Perciò coloro che da principio composero i parapegmi sulle 
osservazioni, fìssati quei luoghi dello zodiaco, a cui corrispon 
dono per lo più certe date vicende dell’ atmosfera, ricercarono 
quali astri si levino o tramontino in quelle epoche Mani 
festo è dunque che le episemasie dei parapegmi sono indica 
zioni approssimative, non dedotte da alcuna arte, nè legate ad 
alcuna necessità; ma sono il frutto di continuate osservazioni. 
Per la qual causa molte volte esse non si verificano. E gli 
astronomi non sono da accusare di ciò, come (e giustamente) 
si accuserebbero dell’aver sbagliato nel predire un’eclisse, o 
la levata di un astro. Tutte le cose infatti, che dipendono da 
una teoria razionale, possono predirsi od enunciarsi senza 
errore. Ma dalle episemasie non può derivar lode perfetta, 
quando sono seguite dall’effetto; nè si deve trarne motivo di 
accusa, quando non si trovino verificate; questa è infatti una 
parte dell’Astronomia non soggetta a teoria alcuna ». 
Nell’ introduzione al proprio parapegma descritto nel para 
grafo precedente, Tolomeo cosi si esprime sull’ interpretazione 
delle episemasie. « Abbiamo inscritto le episemasie osservate 
dagli antichi nei giorni loro corrispondenti del corso del Sole; 
non già da intendersi come infallibili o tali che debba aspet 
tarsene il pieno adempimento; ma quali per lo più si potreb 
bero aspettare, se non vi facessero contrasto molte altre cause... 
Poiché lo stato dell’atmosfera non è solamente regolato sul
	        
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