Per la rapida convergenza delle serie precedenti quei coefficienti
debbono essere delle piccole grandezze.
Per farsi in ogni caso una idea esatta delFapprossimazione che
si può ottenere bisognerà formare il resto o per mezzo del primo
dei coefficienti differenziali trascurati, ovvero per mezzo delPultimo
di quelli che si conservano. In questo caso bisognerà esaminare
le variazioni in quell’ultimo termine per valori di qp e 21 compresi
fra A e B.
La massima importanza delle forinole precedenti si manifesta
evidentemente quando A fosse un centro di coordinate polari (polo)
di parecchi punti. In questo caso il calcolo sarebbe molto sem
plificato.
Per calcoli di questa natura sono utili i logaritmi delle quantità
1 1 1
2pN sen 1" ’ p sen 1" ’ N sen 1"
che si trovano nella tavola I a per tutti i valori di qp compresi tra
35° e 70°.
Casi speciali.
1°) z = 0.
La formola (16), ponendo sen^ = 0, cos2 = l diventa
cp — qp =
+
p sen 1
1 —
4 ' 1 — e' * N Sen 2(P 2(1 —e 1 ) * N* ° 0S 2qP _
+
1 —e 2
2(1 —e 2 ) pN 2 sen 1
0, fino al 4° ordine inclusivamente,
3
cos 2 cp (6 sen 2 qp — 1 ) -f- ~ sen qp cos 9 j,
^ ^ psen 1" L^ 4 l_^-N Sen2(p 2(1—e 2 )' N jC0S2(p
(19)
La (19) è utilissima per calcolare la latitudine di un estremo
di arco di meridiano conoscendo la lunghezza S di esso e la lati
tudine qp dell’altro estremo. A tale scopo prendendo i logaritmi si
ottiene