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o si rettifica
com’è il caso
Per eseguire la correzione, cominciamo dall’osser-
vare che, avendo con la precedente verifica riscon
trato uno scarto in più o meno dai 600" che misurano
il transito de’fili, corrispondente ad un giro della
vite, ne dedurremo che l’imagine della graduazione
è più grande, o più piccola di quale dev’essere, e
clic quindi occorre cambiare l’ingrandimento del mi
croscopio.
Ma sappiamo clx’esso varia col variare la distanza
fra l’obbietivo e Foculare; anzi cresce con l’aumen
tarla e diminuisce col raccorciarla; quindi, allentate
le viti, che stringono il tubo porta obbiettivo in quello
porta oculare, estrarremo o faremo rientrare questo
nel primo di una piccola quantità ; ricondurremo a
fuoco poi, come si dice, la graduazione — nel modo
spiegato parlando della seconda correzione — e ripe
teremo la verifica. Rintracciando un residuo errore,
lo si eliminerà con successivi tentativi.
Se si fosse ecceduto nell’allontanamento o avvici
namento delle due lenti, il cambiamento di senso, che
riscontreremmo nell’errore, ci avviserebbe del fatto.
Compiuta la correzione, bisogna bene stringere tutte
le viti manovrate, in guisa da rendere il microscopio
un tutto rigido col suo braccio di sostegno.
g) Per verificare finalmente se i due indici dei mi
croscopi opposti corrispondono agli estremi di un dia
metro del lembo, si faranno coincidere i fili con gl’in
dici segnati nel campo di ciascun microscopio, e col
limandone uno, col moto micrometrico dell’ alidada,
su di un tratto della graduazione, si riscontrerà se
l’altro collima sul tratto distante 180° dal primo.
Non verificandosi ciò, bisogna procedere alla retti
ficazione, la quale, a seconda degli strumenti, si potrà
effettuare o spostando l’indice nel campo, per mezzo
di un’apposita vite posta in prossimità della testa di
quella micrometrica; oppure spostando l’intiero mi
croscopio, con le viti a contrasto, che servirono per