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cura, onde ottenere la perfetta verticalità dell’asse ge
nerale.
S’intesta quindi nella colonna 3 del registro, il nome
della stazione, ed in quella 4, ed a conveniente di
stanza l’uno dall’altro, i nomi dei punti da collimarsi
nell’ordine in cui si presentano a giro d’orizzonte, fis
satone uno per origine.
Si collima questo con il moto dell’alidada e, lette
ad occhio nudo le decine di grado, vi si aggiungono
le unità, che si leggono nel campo del microscopio
insieme alle decine di primi c si dettano allo scrit
turale, che le scrive nelle colonne 6 e 7. Quindi, dopo
aver collimato il doppio filo mobile sul tratto della
graduazione, in corrispondenza del quale si sono lette
le decine di primi (è sottinteso che si parta dall’ori
gine delle misurazioni micrometriche, ossia coinci
denza dei fili coll’indice o tacca del campo) si legge
ranno sul tamburo le unità di primi ed i secondi, che
completano la misura, dettandoli all’aiutante, che li
registrerà nelle colonne 8. Sul secondo microscopio
si leggono pure le unità di grado e decine di primi,
le quali non si registrano, ma dall’aiutante si con
frontano con quelle della prima lettura, che control
lano, e sul tamburo si leggeranno le unità di primi
ed i secondi da registrarsi nelle colonne i).
Si ripetono quindi le identiche operazioni puntando
successivamente agli altri segnali secondo s’è ricono
sciuto presentarsi a giro d’orizzonte, eseguendo me
todicamente le stesse letture, le identiche registra
zioni ed i corrispondenti controlli.
Sarebbe anche utile di ricollimare al punto di par
tenza, origine, completando il giro d’orizzonte.
In questo modo si sarà ultimata la metà del primo
strato, col cannocchiale cioè nella posizione nor
male, d (destra) e nel frattempo l’aiutante avrà fatto
le medie dei due microscopi, scrivendole nelle co
lonne 10.