Object: Gli architetti militari italiani nella Spagna, nel Portogallo e nelle loro colonie (Volume 3)

zo, francese già movevasi dalla Provenza verso il Rossiglione. Pertanto 
aia egli, ricevute alcune istruzioni, fu avviato rapidamente verso quei 
luoghi, ove giunse appena in tempo per chiudersi in Perpignano ed 
poi intensificarvi la sistemazione delle opere difensive, quando il delfino 
ora di Francia nel 15 42 iniziava l’attacco della piazza. Questa operazione 
prne bellica non riuscì favorevole ai Francesi, che furono valorosamente 
tra controbattuti e obbligati a ritirarsi, tuttavia essa valse a dimostrare 
il pericolo cui erano esposte le piazze di quella frontiera specialmente 
ese in relazione alle loro condizioni difensive poco soddisfacenti a causa 
‘no delle vecchie e deboli mura, che le cingevano. 
Allora l’imperatore venne nella decisione di affrontare uno stu- 
pi- dio organico della difesa di quella zona e, cessata la guerra, nel 
ale 1554 fece convocare dal marchese di Aguilar, capitano generale della 
— Catalogna, una commissione di tecnici che si riunirono in Batrcel- 
era lona per prendere in esame il problema suddetto con particolare 
io, riguardo alla sicurezza di Barcellona e delle piazze situate sulla strada 
bo lungo mare, che da questa città va a Perpignano, cioè Rosas, Colibre 
ne, e qualche altra. A tale riunione presero parte il tenente capitano gene- 
ver rale delle artiglierie Luigi Pizzano, il colonnello delle truppe tedesche 
rte di presidio in Barcellona, l’ingegnere da Ravenna e alcuni altri; essi 
liti discussero lungamente, compilarono una relazione e si sciolsero. Il 
te- da Ravenna ritornò in Perpignano, ove i lavori richiedevano la sua 
un presenza. Qui restò, sempre completando e ‘perfezionando quelle 
opere di difesa, finchè per il lungo permanere tra la polvere della 
re calce infermò gravemente negli occhi, divenne cieco e, dopo 41 0 
po 42 anni di ininterrotto servizio per la Spagna, nel 1555 motì. 
te- Come scrive il colonn. D. Josè Sans: “ il nostro ingegnere con- 
ta- corse nella costruzione delle fortificazioni di Fuenterrabia e di San 
41 Sebastiano e progettò il castello di Villalpando,*” però l’opera sua 
e- principale fu la trasformazione delle difese di Perpignano, la quale 
ito gli assicura un posto particolarmente onorevole tra gli ingegneri che 
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