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Quando si ha :
o'— o"— o'"— z=oW=q
si ha evidentemente :
df df df df
do' Uri 7 do 7 " doW~ a
chiamando a il comune valore di dette derivate : quindi avremo :
dV=nadq.
Ma si ha, in questo caso, per la definizione stessa delle medie :
^==/■(0,2,2, ••••) = 2
V~hdV—f(q-bdq,q~ì- dq, ec.) — q+dq;
dunque :
dq—nadq,
1
ai
ri -
Cosicché quando le osservazioni diventano tutte uguali ad un
comune valore q, le derivate parziali di prim’ ordine della media
rispetto alle singole osservazioni sono tutte uguali ad^.
Quando le osservazioni differiscono tra di loro, le suddette
derivate si possono mettere sotto la forma seguente :
dV 1-hri dV_ 1-4-a"
do' n ’ do"~ n
le quantità a essendo convergenti verso zero, a misura che le
osservazioni tendono a diventare uguali tra di loro.
Ora, stante la continuità della funzione che si considera,
quando le osservazioni saranno abbastanza concordanti tra di
loro, le quantità a', a", ri" ec. saranno inferiori all’ unità, per
dV dV dV
modo che, qualunque sia il loro segno, le derivate ^7,
saranno tutte positive, epperciò la funzione proposta sarà cre
scente.