amichi geometri, Euclide, Apollonio e Pappo'
si erano proposto , e di cui avevano soltanto
abbozzala la soluzione: avendo un numero qua-
lunque di linee rette date di posizione sopra un
piarlo , trovare un punto dal quale si possano
tirare altrettante altre linee rette, una sopra cia
scuna delle date, con questa condizione che il
prodotto di due linee così tirate abbia un dato
rapporto col quadrato della terza , se vi sono
tre linee sole ; ovvero col prodotto delle due al
tre., se ve ne sono quattro: ovvero se ve ne sono
cinque, che il prodotto di tre abbia il dato rap
porto col prodotto delle due linee rimanenti a
d’una terza linea data ; ovvero se ve ne sono
sei, ec. Cartesio cominciò ad osservare che
la questione così proposta è indeterminata ,
e che esiste un’ infinità di punti da cui si
possono condurre le linee ricercate ; egli con
cepì cbe questi punti potevano riguardarsi
come situati su la curva die descrive uno stile
che si facesse muovere sopra un piano, secon
do le condizioni del problema ; egli espres
se questa condizione con un’ equazione tra
le quantità date , e due linee variabili ; di
modo cbe supposta data ad arbitrio un*a di
queste linee , V altra si ricavava dall' equazio
ne ; il che faceva conoscere in ogni istante
la posizione del punto descrivente . Ben pre