Full text: Saggio sulla Storia generale della Matematiche (Tomo Secondo)

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allora la Pàsqua ebrea ; ma il concilio, iena» 
to in Ficea nel 325, proibì quest’ uso, ed or 
dinò cbe in tali casi la Pasqua cristiana fosse 
celebrata nella domenica seguente. In virtù 
di questa generale disposizione, altro più non 
occorreva cbe di fissare il giorno dell’ equi 
nozio , e 1’ età della luna rapporto al sole. 
L’equinozio di primavera essendo acca 
duto il 21 marzo nell 1 anno 325 , il concilio 
di Ficea credette , o suppose che il medesi 
mo fenomeno dovesse sempre avvenire nel 
corso de’ tempi, in egnal giorno ed in egual 
ora. Da un altro canto decretò cbe l’età 
della luna si regolasse a norma del ciclo me- 
toniano ; cosicché tutti gli anni cbe avessero 
il medesimo numero d’ oro , o cbe fossero 
egualmente lontani dal principio di ciascun 
periodo di diciannove anni solari , dovevano 
avere i loro novilunj ne’ medesimi giorni. 
Fondimene i padri del concilio , benché al 
tronde molto ignoranti , avendo avuto alcune 
nozioni confuse dell’ imperfezione del ciclo 
metoniano , incaricarono il patriarca della 
chiesa della città d’ Alessandria, ove fioriva 
la celebre scuola di matematica, di verificare 
le lunazioni pasquali col calcolo astronomico, 
e di comunicarne i risultati al pontefice di 
Boma , che annunzierebbe il giorno preciso
	        
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