Full text: Saggio sulla Storia generale della Matematiche (Tomo Terzo)

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tesse essere realizzalo , se non coll 5 acqua e 
col vetro, almeno con altre materie traspa 
renti , di densità differenti . 
Egli dapprima adoperò a tal effetto il 
vetro e l’acqua come Eulero aveva proposto; 
ma riconobbe subito , dietro le forinole del 
geometra tedesco , die le curvature da darsi 
agli obbiettivi erano troppo considerabili per 
non produrre un’ aberrazione molto sensibile 
nel fuoco , e die sì fatto inconveniente non 
poteva essere tolto die da un altro , quello 
di troppo diminuire l’apertura degli obbietti 
vi. Eulero aveva compreso ed annunziato egli 
medesimo che queste erano le sole e vere 
difficoltà die la sua teoria potesse soffrire 
nella pratica . 
Dollond , perfettamente versato nella co 
gnizione delle differenti specie di vetri , e 
convinto ebe dovevano trovarsene alcune , le 
cui virtù rifrattive fossero molto differenti , 
immaginò di adoperare due sorte di vetri co 
nosciuti in Inghilterra , sotto i nomi di JlinU 
glass e di crownglass (i). 11 primo ò un vetro 
bianchissimo e molto trasparente , che dà le 
iridi le più notabili, e per conseguenza quello 
(i) Trans, ftlos. an. 1754.
	        
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