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Questo problema era d’ima natura da
eccitare le indagini de’ geometri , per la sua
utilità generale, e per la varietà de’ casi che
racchiude in ragione del numero più o meno
grande de’ vetri onde un telescopio o un mi
croscopio può essere composto. Quindi, Eule
ro, Clairaul e d’Alembert hanno dato, sopra
tutta questa teoria de’ cannocchiali acroma
tici , opere eccellenti , dove si ammirano le
finezze dell’ analisi , 1’ eleganza delle solu
zioni , e le conseguenze che ne hanno saputo
ritrarre. Oltre alle memorie che abbiamo già
citate d’Eulero , egli ne ha fatto stampare
ancor due nella raccolta dell’ accademia di
Berlino , per l’anno 1757 ' egli ha dappoi
compreso tutta questa materia nel suo Trat~
iato di diottrica , stampalo a Pietroburgo, nel
3773. Yi sono tre memorie di Clairaut sopra
lo stesso argomento , ne’ volumi deli’ accade
mia delle scienze di Parigi, per gli anni x75(5,
1 757 , 1761. D’ Alembert ne ha fallo 1’ogget
to del terzo volume tutto intero de' suoi Opti-
scoli matematici , pubblicato nel 1761 , e di
un' eccellente memoria stampata nel volume
dell’ accademia , per 1’ anno 1760. Egli ha
ancora dato molte continuazioni di questi
scritti , ne’ tomi IV, V, c YII de’ suoi Opuscoli