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del Sole 5 e della Luna) tradotta à noftri
tempi) e publicata dal Comandino. Fra
gl’antichi v’haveva fcritto fopra alcuni Sco
gli Pappo AleiTandrino. Scriffe Ariftarco
iopra gl’apparenti di Arato, & attefe alla
Gnomonica) e fu inventore di quell’Ho*
rologgio concavo di mezza sfera , che fi difc
fefcafe, & anco di quell’altro piano, che
fi chiama il Difco, de quali fà memoria
Vitruvio nella fua Architettura.
SELEUCO Babilonie di Seleucia fi?i 260
Ailrologo Caldeo. Teneva egli che il mon
do foffe infinito, che la terra fi moveife di
moto contrario à quello della Luna, onde
cavava le ragioni del fluiTo, e rifluffo del
mare. Difputò delle cole celefti.
HERMIPPO .Scriffe egli ancora i Fe- 255;
nomeni in verfi nella maniera, che haveva
fatto Arato, aggiungendovi, & interfe
rendovi le favole appartenenti à nomi deir
imagini.
ACHINAPOLI, di cofiui non fi sà 254
altro, fe non che frà gl’ Aftrologi eccellen
ti egli é annumerato da Vitruvio nel No
no dell’ Architettura.
PERSEO 3 non fi sà bene di qual pa- 250
tria fi fuiTe. Fu egli, come s’ ha da Proclo*
inventore delle linee fpiriche, le quali na-
fcono dalle varie fettioni della ipira, il che
parendogli bella inventione, lacrificò à gli
D Dei*