TL’istinto d’eleganza ereditato da ogni buon artista toscano
al volger del Cinquecento, e la nuova civiltà pittorica estesa
per Andrea del Sarto e i suoi seguaci, si riuniscono a suscitar
capolavori nelle figurette campate entro i poligoni che incor-
nician gli ovati. Ecco un girale di foglie, due palmette a pen-
Fig. 345 — Signa (presso), Villa Artimino.
B. Poccetti: Affresco di una parete del camerino da bagno.
(Fot. Brogi).
nacchio dal centro della spira e una corolla ombrellifera, stiliz-
zata, formar il piedistallo fogliaceo d’una moderna ’Tanagra
(fig. 345), grondante luce sotto l’aereo baldacchino di due stri-
sce annodate di stoffa con frangia a gocce. Come già in Andrea
del Sarto, ma con rapidità e ardimento maggiori, qui la luce
corrode le superfici, ne scioglie la massa, ne sgrana i contorni;
e, nella perfezione della sagoma ovoidale che tutta la racchiude,
la figura appare come rapido schizzo lumeggiato di biacca, sfal-
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