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quindi si deduce
PP" m PP' _
im MM' 7 1 MM’ ~ 1 ’
lim \{P"P, u)U — P'P, ix)u) — (M"M^ox — M’M^ooc)] = 0,
la quale ultima si può pure scrivere
lim (P^P P' — M 7r MM ! ) = 0.
La prima equazione si può interpretare dicendo che, col tendere
PP" pp'
di M' e M" ad M i rapporti e tendono a diventare
eguali, e quindi i lati MM, MM", PP', PP" tendono a diventare
proporzionali. La seconda equazione, ove si supponga di far variare
M' e M" in modo che M"MM' tenda ad un limite, dice che
lim P"PP' = lim M"MM,
il che si può interpretare dicendo che gli angoli M"MM e P"PP'
tendono all’eguaglianza; onde i triangoli M'MM" e P'PP" ten
dono a diventare simili. Tutto questo fatto si suol esprimere dicendo
che i due piani sono nelle loro parti infinitesime simili. Però quanto
precede non si deve ritenere che come schiarimento delle formule
trovate.
156. — Ammetteremo dimostrate anche per le variabili imma
ginarie le regole di differenziazione per le variabili reali, d’una
somma, prodotto, quoziente, funzioni di funzioni, e funzioni inverse
(N. 34-38), perchè la dimostrazione è la stessa.
La derivata della funzione esponenziale e x si può ottenere nel
seguente modo. Si ha
onde
QX-\~h £X _ qIi
e?+h _ e x eh — ì
e x
h
h
(i)