ail: mezzo in giù, come nel vaso sassanide in argento della Bi-
blioteca Nazionale di Parigi; e il cavallo morso dalla fiera
reca sulla coscia un cerchio giallo, mentre in quel vaso chi
porta impresso un sole raggiante, simbolo di Zoroastro, è
il leone. Î cani che si vedono correre per il campo. nel no-
stro tessuto, volgono la testa all’indietro abbaiando, e hanno
le gambe anteriori ram-
panti, la coda in arco, il
collare con banda e svo-
lazzo; identicamente si
vedono nella stoffa del
South Kensington Mu-
seum (n. 558 -’93). Nel
mezzo dei frammenti del
tessuto, come nell’altro
similissimo dell’arca di
San Cuniberto a Colonia,
si rappresenta non l’Zo7e
sacro che i Persiani ri-
producono da per tutto,
ma una palma con foglie
dentate, frutti rossi come
datteri e bianchi fiori stel-
lati intorno a cui volano
gli uccelli variopinti.Que- Eee
sta pianta è di forma men
geometrica e meno arricciata dell’Aome, quale non si ri-
scontra nella Persia sassanide; così la mitra conica degli
arcieri, con le due grosse e lunghe bande svolazzanti die-
tro al capo, è costume che si riscontra ne’ Saci, popolo
della Scizia. Probabilmente nel VI secolo, quando il vescovo
San Lorenzo adornò la tomba di Sant'Ambrogio e dei due
Santi martiri Gervasio e Protaso, vi mise il prezioso tessuto,
che ricorda quello pure del VI secolo, veduto dal Bock nel-
l’arca di San Servazio a Maestricht, pallia holoscerica rotata
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