Italia gli era, almeno nello spirito, più familiare che quella di Spa-
gna. L’immigrazione dei Pizano nella Penisola Iberica avvenne nel
XIV secolo, poichè verso il 1322 Manuele Pezano, nobile genovese
era ammiraglio portoghese, e questa carica pure coptì il figlio Lanza-
rotto nel 1359. Forse da tale ramo si staccò quello di Spagna, tanto
più che ambedue, nei loro stemmi, portano il giglio simile a quello di
Firenze. Più particolarmente al riguardo di Luigi Pizano un solo docu-
mento del 1576, cioè posteriore di quasi un secolo alla sua nascita,
lo dice “natural ,, della cittadina di Pastrana nella provincia di
Nuova Castiglia.
Le prime notizie che si hanno del Pizano lo dicono comandante
di una compagnia di fanti in Sicilia, di ritorno dall’attacco di Corone
del 1535 e in procinto di imbarcarsi per la spedizione di Tunisi; dopo,
nel 1536, fu a guerreggiare in Piemonte e in Provenza; indi ebbe
la nomina di capitano delle artiglierie del ducato di Milano e poi
quella di “ ingegnere principale ,,. Con tale carica fu all’impresa
di Algeri dopo la quale passò in Spagna, dove nel 1543 lo troviamo
a sistemare le difese di Perpignano, di Barcellona e di Rosas; ma dai
documenti sembrerebbe che questa sistemazione si riferisse essen-
zialmente alla organizzazione dell’armamento e del munizionamento
delle artiglierie in quelle fortezze e pare che analogo incarico abbia
avuto in tutte le altre piazze forti ove operò, appunto per la sua par-
ticolare competenza in materia di tiro. In seguito fu con Carlo V
in Germania, e rientrato nella Spagna, vi morì nel 1550 a circa
settant’anni. 25)
Ritornando otra all’argomento di Rosas, risulta che il Pizano
nel 1543 vi si recò per studiarne l’ordinamento difensivo; egli,
oltre la sistemazione delle artiglierie, propose l’erezione di un’altra
torre alla bocca della rada sul lato occidentale di questa e la trasfor-
mazione in castello della torre della Trinità con l’aggiunta di altre
opere provvisorie, che battessero con artiglierie i migliori fondali
* “O +