Full text: I miei integrafi per equazioni differenziali

§ 13. Integrafo per l'eq. del mov. dei proiettiti 71 
Ma di questa al nostro scopo non serve che il solo 
caso speciale di m — co. 
A compendiare in poche parole la costruzione del 
nostro apparecchio possiamo dire che esso non è 
altro che una specie di integrafo di Abakanowicz, 
in cui però invece di fare che il perno sia fisso in 
un punto, si fa che questo perno si muova, in cor 
rispondenza al movimento del carrello integrale, su 
di una parabola. 
Se, invece che su di una parabolani fa scorrere 
il perno su di un’altra curva di equazione 
x = <t>(y) , 
connessa rigidamente al rettangolo fondamentale del 
l’apparecchio, si ha l’integrazione di ogni equazione 
del tipo: 
dy — 
dx <I> (y) 
ovvero (ponendo, come sopra, il piano della rotella 
in modo da fare un angolo 6 con KH): 
dy = {f(x)—V) + niQjy) 
' dx —m(f{x) — y)-\- ( Ì>{y)' 
dove Q(y) è l’ascissa di una curva secondo cui è 
foggiata un’asta scanalata connessa rigidamente allo 
strumento, ed f(x) è l’ordinata di una curva arbi 
traria disegnata sul foglio di disegno, e sulla quale 
si fa scorrere la punta del carrello differenziale.
	        
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