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Pasqua.
§ 26. — Il concilio di Nicea fissò il 21 marzo quale giorno
dell’equinozio di primavera. Chiamò plenilunio pasquale il
giorno della luna piena, cioè con 14 giorni secondo l’epatta,
che avviene il 21 marzo, o immediatamente dopo. E iwsò la
Pasqua alla domenica seguente il plenilunio pasquale.
Si possono applicare le formule:
Plenilunio pasquale =
21 marzo + [29 — (Epatta + 6) resto 30] giorni.
Pasqua = plenilunio + (7 — S plenilunio) giorni.
§ 27. Esempio 1°:/ vespri siciliani. - Nell’anno 1282, mar
tedì dopo Pasqua, nell’ora del vespro, i siciliani si rivoltarono
contro il tiranno. In quale giorno di quale mese?
Calcoliamo Epatta anno 1282 = 17.
Età della luna il 21 marzo = (21 + 0 + 17) resto 30 =
= 8 giorni.
Aggiungo 6 giorni:
Età della luna il 27 marzo = 14 giorni, plenilunio pasquale.
S (27 marzo 1282) = (27 + 3 + 4 + 1282 + 320) resto 7 = 5.
Il giorno del plenilunio fu di venerdì. Aggiungo 2 giorni ;
avrò Pasqua il 29 marzo; e il martedì dopo Pasqua fu il
31 marzo, come insegna la storia.
Esempio 2°: Petrarca vide Laura nel « mille trecento ven
tisette a punto, Su l’ora prima il dì sesto d’aprile » (so
netto CCXI). Verificare che questo giorno è il lunedì prima
di Pasqua (e non il venerdì, come dicono alcuni).
§ 28. — Nella riforma gregoriana, sussiste la stessa re
gola per Pasqua (§ 26), salvochè l’epatta è gregoriana (§ 24),
colle eccezioni:
Se il calcolo indica il 26 aprile, la Pasqua è al 19 aprile.