Sia y—y{_A) una seconda funzione distributiva del campo A; sicché
x e y sono grandezze coesistenti. Preso un campo qualunque nelle
vicinanze d’un punto P, siano A y e Ax i valori corrispondenti di
y ed x, e si immagini il loro rapporto ^ col che intenderemo o
il rapporto delle due grandezze, se esse sono omogenee, ovvero il
rapporto dei numeri che le misurano.
Diremo che, in un punto P, il rapporto delle due
funzioni distributive y ed x d’un campo vale p, se p
è il limite verso cui tende il rapporto dei valori di
queste funzioni, corrispondenti ad un campo di cui
tutti i punti si avvicinano indefinitamente a P.
Indicheremo alcune volte che p è il rapporto delle funzioni y
ed x nel punto P colla notazione, analoga a quella delle derivate,
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di y ed x nel punto P, diremo anche che, in questo punto, la fun
zione y è eguale alla funzione x moltiplicata per p. Il numero p
varierà in generale col variare del punto P, e sarà una funzione
della posizione di P.
Vedremo fra breve molti esempi di questi rapporti. Per ora ci
limiteremo al seguente. Se i campi che si considerano sono corpi
materiali, x è il loro volume, e y la loro massa, il rapporto della
massa al volume d’un campo dicesi la densità media di esso. Se
questo rapporto è costante, quel corpo è omogeneo; se variabile,
esso è eterogeneo, e dicesi appunto densità del corpo in un suo
punto il limite del rapporto della massa al volume d’un campo di
cui tutti i punti si avvicinano al dato, ossia il rapporto ^ in quel
punto.
E chiaro che se, nel punto P, il rapporto di y ad x ha un va-
lore p, non nullo, il rapporto di x ad y vale - :