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messi in ciascheduno di quegli intervalli parziali, vale a dire
R = --i ib -=^ [r(«,) + rW + ...+rw],
dove sono valori di x compresi rispettivamente in quegli
intervalli parziali. La quantità entro parentesi si può mettere sotto
la forma nf"(u), ove u è un valore medio fra i precedenti; quindi
il resto si può esprimere mediante la formola
(b — af
f"(u).
r ctoo
— si fa n = 10, la formola
ora trovata dà per approssimazione
log 2 = 0,69377,
1 ...
e il resto R = — s—r™—5 ? ove u ® compreso fra 1 e 2. Quindi il
6.100 . u 3
valore precedente è approssimato per eccesso, e differisce dal valore
1 ,1
vero meno di e P* u dl igioo '
32. Se la funzione t/ — f(x) è di grado non superiore al terzo,
l’area descritta dall’ordinata f(x), mentre x varia nell’intervallo
{a, &), vale esattamente
,6 h _
j fico) dx — -g- 0/0 + 4?/! +2/*),
J a
ove y 0 e y 2 sono le ordinate corrispondenti alle ascisse estreme a
e &, cioè y 0 = f(a) e y 2 = f(p), e^è l’ordinata corrispondente
all’ascissa media a b -.