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t, aventi per derivate i segmenti e ^ funzioni
continue di t, e se variando t fra t 0 ^e t l lajretta finita
AB non passa mai due volte per uno stesso punto,
allora l’area descritta dalla retta AB è misurata da
ove AB.f^ 4-^ì indica il numero che misura l’area
V dt dt I
del parallelogrammo compreso fra segmenti equipol-
i .. j , „ d A , d B
lenti ad AB e —:——7-.
dt ' dt
Infatti, dati a t i valori te t At, siano AB e A f B' le posi
zioni corrispondenti della retta mobile, e sia Au l’area descritta da
AB mentre t varia in questo intervallo. Si avrà
Au = ABB'A' + e + e',
£ ' ove ABB'A' rappresenta l’area del quadrilatero di
vertici ABB'A'; e è l’area compresa fra l’arco cur
vilineo A A' e la sua corda, ed e' l’area compresa fra
l’arco BB' e la sua corda, queste due aree essendo
prese positivamente 0 negativamente secondochè si
debbono aggiungere 0 sottrarre al quadrilatero per avere Au.
Ora si ha che
ABB'A' = | AB'.BA'=i (A B + B B') . (B A + A A')
= ~ AB.(AA'-fBB') + AA'.BB' ;
e dividendo per At si ha
ABB'A _ 1
A t ~ ~2
1 AA BB r
2~Kt * ~Kt Af ‘