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tesiane, ovvero le coordinate polari del punto P. In generale i due
numeri u e v soglionsi chiamare le coordinate del punto P nel
piano o su quella superficie. Supponiamo sempre che ad ogni
coppia di valori u e v, se occorre convenientemente limitate, cor
risponda una posizione di P, e che a coppie distinte corrispondano
posizioni distinte di P. Attribuendo ad u un valore qualunque, e
variando v fra due valori 0 O (u) e 0 t (u), che possono dipendere da
u, il punto P descrive un arco di curva in quel piano o in quella
superficie. Variando poi u fra due valori a e &, questa curva si
sposta e descrive un’area. Quest’area si può esprimere con due in
tegrazioni successive, come dimostra la proposizione che segue:
Teorema. — Se la posizione del punto P è funzione
delle due variabili numeriche u e v, avente per de
rivate rispetto a u e a v i segmenti p e q, funzioni con
tinue di u e v, il luogo dei punti P che corrispondono
alle coppie dei valori di u e v che soddisfano alle
diseguaglianze
a < u <b, 0 O (u) < v < 0 t (u)
essendo 0 O (u) e 0¿ (u) funzioni continue di u, ha un’area
misurata da
0i(«)
S= J du | a) dv,
' a 0 O (u)
ove ai è il numero che misura l’area del parallelo-
grammo p . q, cioè U) —gr (p .q) =gr p X sen p, q.
Suppongasi dapprima che il punto P giaccia in un piano fìsso.
Sia MN una qualunque delle linee descritte da P mentre, attri
buendo ad u un valore fisso, v varia da 0 O (u)
a 0 1 (u). Sia M'N' una nuova posizione di questa
linea, corrispondente ad un nuovo valore u -j- Au
di u. Dicasi AS la porzione dell’area S com
presa fra le linee MN ed M'N', cioè l’area descritta da MN mentre