o dispari; vale a dire, per la definizione dei determinanti
a.b.c:
x 3
Vi V 2 V 3
Z4 Zo Z»
i-j.k.
Il tetraedro ABGD è la sesta parte del parallelepipedo compreso
fra gli spigoli AB, AG, e AD
ABGD =4 AB.AG.AD ;
6
quindi, se x i y i z l , x 2 y 2 z 2 , x 3 y 3 z s e x i y i z i sono le coordinate dei
vertici ABGD, si avrà
ovvero
ABGD =4
6
X 2 — Xi
x 3 x t
X A — x l
Vi —Vi z 2 — z i
V 3 — Vi z 3 — z i
V 4 V1 *4 —*1
i.j.k
ABGD =4
6
1 X, y, z k
f X 2 V 2 Z 2
1 ^3 Vi z 3
1 ^4 ¿/4 *4
24. Siano A t A 2 ... A„ n punti dello spazio, e si immaginino delle
aree uji uu 2 ... uu«. Potremo, per maggior facilità, supporre che A 1 sia
un punto dell’area Wj, che A 2 sia un punto di w 2 , e così via. Preso
ad arbitrio un punto 0 nello spazio, si vuol studiare il modo di
variare, variando 0, del volume
V(0) — oii-OAi —|— ujg.OAg -|— ... -}— uJn.OA„.
Sia S un altro punto dello spazio. Ricorrendo alla formula OA =
OS -f- SA, e posto Q == uq -j- w 2 + — + w», si deduce
V(0) = Q.0S-f Y(S).
Quindi sarà Y(0) =V (S) se Q.OS = 0, ossia, se Q non è nullo, qualora
OS sia parallelo al piano dell’area Q. Ossia V(0) conserva un valore
costante quando 0 si sposti in un piano parallelo ad Q.