d? a
ecc. si ha , , =
clu dv
— 55 —
La derivata del punto P è un segmento funzione di t, il quale
a sua volta può avere|derivata, e questa un’altra, e così via. I seg
menti che così si ottengono diconsi le successive derivate del punto
iplicabili alle aree ed
iche. Così se w(i) è
(t), ecc. sarà
P; le indicheremo alcune volte colle lettere u, v, w,..., altre volte
con u 15 u 2 ,.... Le derivate successive del punto P coincidono colle
successive derivate del segmento OP.
Se il punto P ha per coordinate cartesiane x, y, z, detti i j k
£ [«•<»>(<) + £].
i segmenti di riferimento, si ha
OP = xi 4- ijj + zk ;
derivate, sarà
e se i numeri x y z sono funzioni di t aventi le successive derivate,
£ [W(<) + e],
derivando, ed osservando che successive derivate di OP coincidono
con quelle di P, si ricava per la derivata prima :
in punto.
dx . , dy . . dz ,
U = U, = -r-i -4 fi 4 k,
1 dt ' dt J 1 dt
e per la seconda
d*x . . d}y . drz ,
V ~ U2 -^ 1 + ’^ J + d? k ’
ed in generale per la derivata n a :
ma variabile nume-
P e P' le posizioni
ito
d n x . . d n y. d n z,
u “ s i?r 1 + ^rJ + ^ k >
e così si hanno le coordinate o componenti delle successive derivate
del punto, in funzione delle derivate delle sue coordinate. Recipro
camente, se il punto ha le successive derivate, lo stesso avverrà
nto PQ, ove ^ tenda
delle sue coordinate.
ta del segmento OP,
die P. Invero si ha
17. A causa dell’identità delle derivate d’un segmento e delle
derivate del punto che ne è il termine, supposta fissa l’origine, si
possono estendere ai punti le formule già dimostrate pei segmenti.
e facendo tendere
Così, se P è funzione di t avente le successive derivate, pongasi
a derivata del seg-
del punto P; onde
OP = a[t). Le derivate u 1 u, ... di P coincidono colle derivate del
segmento a(t); e si ha
a (t -\-h) = a(t) -f- hn l + j-g u 2 + — + -^7 ( u >» + e) •