la linea è una retta passante per l’origine. Se m = 3, la curva si
3
chiama parabola cubica, e se m — ~, vien detta parabola semicu
bica. Se m = — 1, la curva è un iperbole riferita ai suoi assintoti.
Se m è intero e positivo, la funzione ax m è definita per tutti i
valori di x; lo stesso avviene se mè intero e negativo, tolto il
valore speciale x = 0, per cui la y diventa infinita.
Se m è un intero pari (positivo o negativo) l’asse delle y è un
asse di simmetria della linea; invero dati ad x due valori eguali
e di segno contrario x e — x, i valori corrispondenti dell’ordinata
sono eguali, e quindi i due punti della curva, aventi la stessa or
dinata ed ascisse eguali ma di segno contrario, sono simmetrici ri
spetto all’asse delle y.
Se m è un intero dispari, l’origine è un centro della curva. Invero
i due punti della curva di ascisse ¿re —x, hanno per ordinate
ax m e —ax m , e quindi sono simmetrici rispetto all’origine.
Se m è fratto, o incommensurabile, per non fare una troppo
lunga discussione, supporremo x positivo, e prenderemo per x m il
solo valore aritmetico.
Invece di dare il coefficiente numerico a possiamo dare un punto
A per cui la curva passa. Se x 0 = OB e y 0 = BA sono le coordi
nate di A, dovrà essere y 0 = ax 0 m ; e quindi, eliminando a, l’equa
zione della parabola diventa :
y_ r; / oc_ \ m
y 0 “ Uo /
Sia OM — x un’ ascissa arbitraria. Si
vogliono costrurre le ordinate corrispon
denti delle varie parabole, per tutti i va
lori interi, positivi o negativi dell’espo
nente m.
La retta OA incontri la parallela all’asse
delle y condotta per M in P £ , e sia MP 4
= y k . Si ricava dai triangoli simili OMP 4
e OBA
o
B