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scambio di due clementi qualunque seguito poi dalle tre permutazioni circolari, si
vede che 1’ S 2 è Io stesso dell’S, più ancora di nuovo l’S operato però sulla fun-
2> P P
/ione che si deduce dalla primitiva scambiando fra loro due elementi qualunque.
Onde se la funzione ò tale che, collo scambio di due noti elementi resta inal
terata, ò chiaro che allora S 2 = 2S.
p) p
li facilissimo convincersi delle seguenti forinole
Inoltre una nota forinola d’identità diventa colla nostra notazione:
S{pq)r x = 0
p
e ancora
8 (xy) p z = 0.
Moltiplicando inoltre le due identità
si ottiene l’altra
S (VQ) r x = 0
S (P7) r y = 0
S (pqf r x r y + S 2 (pq) {qr) r x p y = 0
(1)
Diamo infine le formolo pel prodotto di due delle S che entrano nelle espres-
px
sioni delle p. ((1) del § precedente), e del quadrato di una di esse.
É facile verificare che :
[ S (yz)(qr)p x }[ S (yz)(rp)q x ] = S (yz)\qr){rp)p x q x + S (yz)(zx)(rp)*q x q +
PX 7ÌX T)X
px
px
px
+ S (:yz)(zx)(qr)(pq)p x r y ,
px
[ s (yz) (qr) p x f = S (yzj 2 (qr)-p* + 2 S (yz) (zx) (qr) (rp) p x q ,
px
px
px
s s
= 3-S
S S =3-S
p p
p
XX X
ss =ss
= ss
S 2 S = S 2 S = S S 2
p px p X
X p
p px p X X p
S S' = s s
S 2 S' ^ S 2 s.
p px p X
p px p X