§ 13. — Leggi di trasformazione più complesse, e scopo del
calcolo differenziale assoluto. — In un cambiamento generico
di variabili nn sistema si trasforma, come abbiamo detto, in maniera
dipendente dalla sua definizione: i casi esaminati finora sono i più
semplici, ma possono presentarsene altri notevolmente più complessi
dei quali vogliamo ora dare un esempio.
Abbiamo visto che il sistema (semplice) delle derivate prime m
di una funzione invariante u è covariante: passiamo ora ad esaminare
il sistema (doppio) delle derivate prime — di un sistema covariante
òXj
semplice Ui ; come caso particolare, se le Ui sono le derivate Ò U di
dXi
il: una medesima funzione u, veniamo ad includere la trasformazione
delle derivate seconde di una funzione invariante.
Per trovare le formule di trasformazione di questo sistema, cioè
le relazioni fra le ^ U - e le ÒUl , partiamo dalla formula di trasforma-
òXj ÒXj
zione delle w» :
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1
e deriviamola rispetto a x h pensando nel secondo membro le u,. come
funzioni delle x per il tramite delle x. Avremo
n n
dUi dx k òx h du k , X ò x k
— - = / —■ ~Z !" > — — U k ■
ÒXj Z /,/. bXi ÒXj Òx h / /. ÒXj ÒXj
1 1
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Se mancasse l’ultima sommatoria, la legge di trasformazione
sarebbe la covarianza: invece la presenza delle derivate seconde delle
x rispetto alle x mostra che il sistema che esaminiamo non è nè
invariante, nè covariante, nè contravariante, nè misto, vale a dire non