del Marais H. Infine un calcolo non meno comprensivo, anzi più
generale, fu, su nuovi criteri, ideato dallo Schouten, che ebbe tosto
nello Struik ( 2 ) un fervido collaboratore.
In tanta copia di eccellenti referenze una nuova elaborazione dei
metodi del Ricci potrebbe apparire superflua: e lo è forse in linea
concettuale.
Invero i perfezionamenti e le aggiunte rispetto allo schema del
1901 (memoria dei Matli. Annalen), che derivano sostanzialmente
dalla nozione di parallelismo ( 3 ) e che in base ad essa, mi venne
fatto di introdurre in due corsi tenuti all’Uni ver sita di Roma negli
anni scolastici 1920-1921, 1922-1923, finiscono col figurare tutti o
quasi tutti, per indipendente iniziativa degli Autori citati, un po’ in
questo, un po’ in quello dei loro libri.
Così, per es., la definizione di tensore e alcuni accorgimenti al
gebrici intesi a semplificare le verificazioni materiali si trovano in
Weyl, Laue e Marais, i quali tutti, al pari dell’EDDiNGTON, col
legano più o meno intimamente la derivazione covariante al pa
rallelismo. D’altra parte Juvet e Galbrun offrono al Lettore uno
studio approfondito di quest’ultimo. Comunque il collegamento al
l’impostazione algebrico-tensoriale e ai primi elementi di geometria
fi) Introduction à la théorie de la relativité. Calcul différentiel absolu et geo-
métrie, Paris: Gìauthier-Villars, 1923.
( 2 ) Cfr. in particolare D. J. Struik, Grundzüge der mehrdimensionalen Diffe
rentialgeometrie, Berlin: Springer, 1922, che contiene anche una copiosa e accurata
bibliografìa; nonché il libro dello stesso Schouten, Der Bieci-Kalhul, testé pubbli
cato (1924) presso il medesimo editore.
Accanto alla estensione dei metodi debbo qui segnalare (pur non avendo
potuto farlo in lezione) l’estensione della geometria oltre i confini, già sì larghi,
tracciati da Riemann. Alludo alle speculazioni fìsiche del Weyl e delPEuDiNGTON,
culminate recentemente in una ulteriore generalizzazione dello schema relativistico
ad opera dello stesso Einstein. La struttura spaziale in relazione al nuovo con
cetto del Weyl (connessione affine) fu oggetto di studi di questo Autore, già rac
colti in volume (Mathematische Analyse des Raumproblems, Berlin: Springer, 1923),
di altre notevoli ricerche sistematiche del Cartan e di numerose note concernenti
problemi particolari dei signori Berwald, Blaschke, Dienes, Eisenhart,
Kasner, Yeblen...
( 3 ) Rendiconti del Circolo Matematico di Palermo, fascicolo XLII, 1917,
pp. 173-215.