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Se le x sono n funzioni xft) di una variabile reale t, quando ¿varia
con continuità fra due valori t 0 e ir, si ha una successione sempli
cemente infinita di punti, il cui insieme si chiama (come per n = 2
o n = 3) linea, e più precisamente arco o segmento di linea.
§ 2. — Determinanti funzionali e cambiamenti di varia
bili. — Si abbiano n funzioni di altrettante variabili, e si suppon
gano finite, continue e derivabili quante volte occorre nel campo
che si considera:
U% (iTi , X 2 , • . Xn).
Per semplificare la notazione, rappresenteremo talora con x
(senza alcun indice), non solo (come si fa sempre) una qualunque
delle n variabili Xi, x 2 , ..., x n , ma anche (come si fa talvolta) il com
plesso da esse costituito, e così per altre lettere, che ricorreranno più
innanzi. Con tale convenzione potremo scrivere le funzioni date
sotto la forma abbreviata:
Ui (x).
Ricordiamo che si dice determinante funzionale o jacobiano delle u
il determinante, di ordine n, formato con le derivate prime delle u,
cioè
du i
ò U\
d Ui
ò Xi
à X2
d Xn
ÒUì
à Ma
d Ui
d Xi
d x 2
ò Xn
dUn
àUn
à Un
ò Xi
ò X 2
Ò Xn
Un tale determinante si indica talora con la notazione abbre
viata
I Ui Ui . . . Un\
\Xi Xi . . . Xn)
analoga a quella delle frazioni e delle sostituzioni (ove si faccia fun
gere da numeratore al complesso delle funzioni u e da denomina-