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r ['(‘nuto conto di questo, si ha
3F = A*!’ l [u h y*x,+
( l )
n
+ A 1 - | hl \ % Uj .
;hii J '
ì
Possiamo mettere in evidenza, in ciascuna sommatoria, u h
basta a tal uopo scambiare i con j nella seconda e h con j nell’ultima,
e avremo, raccogliendo in un’unica somma,
Ora, poiché il primo membro, per il suo significato, è invariante,
mentre % , 8x„ u h sono sistemi arbitrari contravarianti o covarianti,
i coefficienti di questa forma (cioè le espressioni entro [ ]) costituiscono
per definizione un sistema covariante rispetto a i e l, contravariante
rispetto a ìi: potremo porre perciò
Questo sistema si dice derivato covariante del sistema a!' . Esso
si indica talora con a''^ , o anche, quando non nasca equivoco, sem-
u
plicemente con A .
È evidente che in coordinate cartesiane (le quali esistono quando
si tratta di forme euclidee; cfr. § 21 del Gap. prec.) il sistema si riduce
a quello delle derivate ordinarie.
Il procedimento seguito si può ripetere in modo analogo per un
sistema misto generico: si otterrà sempre per SE (come risulta
immediatamente dal calcolo materiale) una forma plurilineare i cui
coefficienti definiremo come elementi del sistema derivato cova
riante: essi sono formati da un primo termine, che è la derivata ordi
naria, cui seguono tante sommatorie col segno meno, quanti sono gli
indici di covarianza del sistema dato e tante sommatorie col segno più,