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Si troverebbero, per questo sistema, una espressione analoga alla [4] e
proprietà del tutto corrispondenti a quelle delle derivate covarianti, le
quali si possono del resto ricavare subito dalle suddette, in base alla
precedente formula di definizione. Perciò non insistiamo su questo
argomento, e torniamo invece a trattare le proprietà »'fondamentali
della derivazione covariante.
§ 5. — Conservazione delle regole del calcolo differen
ziale ordinario. — Cominciamo dal considerare un tensore, gene
ralmente misto, che sia la somma di altri due, degli stessi rango e
specie, cioè
A (i) - B 0) + C U) •
Si constata immediatamente che la derivata covariante del
sistema A si ottiene, come una derivata ordinaria, sommando quella
di B con quella di G, cioè
A° l) = B {h) + C ( 7 . [11]
(i)l (i)l (i)l
Questa formula risulta sia dalla linearità della [4], sia dalla consi
derazione che la forma F, relativa alle A, risulta dalla somma di una
forma relativa alle B, e una relativa alle G, e altrettanto quindi avviene
( ft)
di 8F: i coefficienti di questa (cioè, per definizione, le saranno
dunque formati «sommando i corrispondenti coefficienti delle altre
due (che sono, per definizione, B^'^ e . Il ragionamento si
estende senza difficoltà a una somma di quantisivogliono addendi.
Passiamo a esaminare la derivata di un prodotto. Indicando
yO 1 )
A' 1 )
con B , , G „ due generici tensori, denoteremo con
)
e )
<> = jj?V cV
(0 (.i ) u >
il loro prodotto, intendendo che il simbolo (i) rappresenti il complesso
degli indici (%') e degli indici (i"), e analoga convenzione facendo
per (h). Dimostreremo che
(h)
Ai) i
K'I ■ GA + ■ C T<
(l)l (l ) (t ) u )
,(* )
(H')
A h )