uv, e quindi spostato, a partire da u nel verso negativo (s<0), e
viceversa. Si può dunque scrivere la [29] sotto la forma
— = K
B r
29'"
con che la curvatura K riceve questa notevole interpretazione: essa
è il rapporto délVangolo di parallelismo (contato con debito segno in
relazione al verso di percorrenza del ciclo) alVarea del cielo.
Nel caso di una F 2 euclidea, il simbolo di Riemann è nullo (cfr.
§ 4), quindi K 0 . Del resto si può reciprocamente inferire che K = 0
dal fatto geometricamente evidente (e già invocato al § 2) che il tra
sporto per parallelismo è, come suol dirsi, integrabile (ossia che il
risultato non dipende dalla linea di trasporto).
§ 10. — Curvatura riemanniana di una V n . Ricerche dei
sig. Schouten e Bompiani. — Nel caso che si tratti, anziché di una
superficie, di una V n qualsiasi, il concetto di curvatura diviene meno
semplice. Fissato un punto P della V n , ad ogni giacitura passante
per P (che può essere individuata, come sappiamo, da due arbitrarie
direzioni £, y) uscenti da P) si fa corrispondere un invariante K che
dicesi curvatura riemanniana della V n , in P, relativamente alla gia
citura considerata. E precisamente, costruita la superfìcie geodetica
individuata dal punto P e dalle due direzioni £, tj (cfr. Cap. VI, § 10),
si introduce col Riemann come curvatura della V n (nel punto e nella
giacitura in questione) la curvatura gaussiana K di tale superficie
geodetica. In generale, la curvatura riemanniana è diversa nelle diverse
giaciture. Le considerazioni precedenti ci permettono di dare un’altra
notevole caratterizzazione della curvatura riemanniana, e di trovarne
l’espressione analitica.
Dati gli elementi P, £, tj, e costruita la superficie geodetica g da
essi definita, consideriamo su questa un ciclo infinitesimo, passante
per P, di area BT: trasportiamo per parallelismo superficiale lungo
questo ciclo, nel verso £->-7} una delle direzioni stesse, per es. £, e
calcoliamo, con la formula di Pérès, la variazione Da subita dall’an
golo formato da r\ con £, cioè la differenza fra le sue due determinazioni
(in arrivo e in partenza). La curvatura K si otterrà allora per mezzo
della [29]. Ora, se si ricorda che, per il teorema di Severi, al trasporto
infinitesimo per parallelismo superficiale (rispetto alla metrica di g) si