PP'P" del trasporto), cioè Vangolo di 'parallelismo (relativo sta
volta a un ciclo di natura speciale, ma senza la restrizione che debba
essere infinitesimo) coincide c-olVeccesso geodetico z.
Per riconoscerlo basta seguire la u nel trasporto ciclico lungo
il triangolo ! PP'P", notando in primo luogo che, per l’autoparalle-
lismo delle geodetiche, da P a P', la u si conserva sempre tangente
al lato PP\ Giunta in P', essa si trova così inclinata sul lato P'P"
(nel verso scritto) dell’angolo re—9 (esterno al triangolo in P'); più
precisamente, rispetto alla tangente al lato P'P", essa si trova in
dietro (il verso del fascio in P' essendo, come s’è detto quello, determi
nato dal verso di circolazione PP'P") di n—cp'. ilei trasporto da
P' a P" tale angolo si conserva (Cap. Y, § 11); in P" si avrà una
ulteriore diminuzione (rispetto al nnovo lato P"P) di tc—9"; e final
mente in P (rispetto a PP') ancora una diminuzione di tz—9. Com
plessivamente, la parallela ad u, in arrivo, si trova ruotata (in senso
negativo) rispetto alla direzione originaria di 3 7r — (9-1-9'+9"), ossia
di z— 2n in senso positivo. Ove si noti che, nel fascio di direzioni
uscenti da un punto, un angolo è geometricamente determinato solo
a meno di multipli di 2iz, rimane provato che una determinazione
delVangolo di parallelismo è precisamente l’eccesso geodetico z. Se si
pensa che nelle varietà euclidee l’eccesso geodetico è nullo, talché
in una varietà qualunque, per triangoli infinitesimi, l’analogo eccesso
è infinitesimo, si riconosce, per ragione di continuità, che la deter
minazione adottata per l’angolo di parallelismo è effettivamente la
più opportuna, come quella che tende a zero assieme al triangolo.
Il lemma testé stabilito vale rigorosamente in una V 2 , qualunque
sia la grandezza del triangolo geodetico che si considera: applicato
in particolare a un triangolo infinitesimo, permette di sostituire, nella
[29], — Ila con e, ottenendo
formula che definisce la curvatura riemanniana come il rapporto
fra l’eccesso geodetico e l’area, per un triangolo geodetico infinitesimo
adagiato nella giacitura che si considera, e avente un vertice nel punto
dato P. Si riconosce qui un’ovvia estensione a varietà di dimensioni
e di metrica qualunque di un risultato elementare di geometria della
sfera (area di un triangolo sferico = eccesso x quadrato del raggio),