Tornerà comodo in seguito introdurre anche il sistema cova
riante associato
§ 2.
Differenze fra le derivate covarianti.
un generico tensore (dove (i) denota il complesso di m indici
i v .. i m , e analogamente (h) rappresenta l’insieme di p indici 7q... h^):
di esso potremo considerare le derivate covarianti sia con referenza
alla prima che alla seconda forma fondamentale, cioè sia rispetto
al ds a , sia rispetto al ds' 2 . Un elemento generico del sistema, derivato
con referenza alla prima forma, si designerà, al solito, con A
mentre l’omologo, costruito in base alla metrica [1'], si indicherà con
i ( h )Y
. Vogliamo esplicitare le differenze
co
w;;%
Si può all’uopo ricorrere all’espressione esplicita (Gap. VI, for
mula [4]) delle derivate covarianti di un sistema misto generico: que
ste sono lineari nei simboli di Christoffel, talché le differenze in discorso
saranno lineari nelle p , e precisamente si ottiene
m n
.a
1 l
i CO
P ..A +
¡V +
h 0 j , ...h
, P A P“ 1 P + 1 ^ *
+ > >
.P Z i ik a)
1 1
A queste formule generali si può anche pervenire, senza alcun
richiamo mnemonico, in base alla originaria definizione di deriva
zione covariante (rispetto ad un’assegnata forma fondamentale) di
un tensore generico. Perciò conviene ricordare che, per un arbitrario
spostamento dx f , abbiamo attribuito (Cap. VI, § 1) al simbolo d, pre
messo a una funzione del posto, il solito significato di incremento
infinitesimo, subito per effetto dello spostamento (differenziale);