Full text: Lezioni di calcolo differenziale assoluto

230 — 
mentre, se si tratta di un vettore generico £ e, per esso, delle sue com 
ponenti contravarianti È* r , abbiamo assunto 
n 
[3] 
1 
abbiamo cioè definito i dZ, r come gii incrementi subordinati dal 
parallelismo. Questo, con referenza alla metrica [1], che allora si sup 
poneva fissata una volta per sempre. Lo stesso naturalmente può 
farsi, assumendo come forma fondamentale la [1']; soltanto conviene, 
per evitare ambiguità, designare con d' gli incrementi subiti, di 
fronte allo stesso spostamento, dalle stesse £'*, ponendo in confor 
mità 
n 
1 
Giova anche introdurre l’operatore 
d* = d' — d . 
Poiché d! e d, per funzioni del posto, hanno lo stesso significato, 
si ha 
d*f = 0 
[4] 
per qualsiasi funzione / del posto, mentre per le componenti cova 
rianti di un generico vettore £, si ha, sottraendo [3] da [3'], 
ì 
In modo analogo si trova, se sono assegnate le componenti 
covarianti u h di altro eventuale vettore u, 
Ciò premesso, per dimostrare la [2] basta considerare la forma 
multilineare invariante F che ha per coefficienti gli elementi dell’asse-
	        
Waiting...

Note to user

Dear user,

In response to current developments in the web technology used by the Goobi viewer, the software no longer supports your browser.

Please use one of the following browsers to display this page correctly.

Thank you.