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S n + x esiay 1 , y 2 y n + 1 un suo sistema di coordinate cartesiane,
talché
»1+1 2
ds 2 = 2 V dy v .
i
Si consideri una ipersuperficie ( quando non c’è pericolo di ambi
guità, si dice comunemente superficie) V n immersa in 8 n + l , e definita
dalle equazoni parametriche
* yv = yv ®a» •••»»«) (v = l, 2 + 1). [10]
La matrice funzionale di queste equazioni deve essere, come sap
piamo, di caratteristica n (cfr. Cap. V, § 1).
Definiamo anzitutto come ovvia estensione del caso ordinario
(n = 2) la direzione di 8 n + 1 normale alla V n in un suo punto gene
rico P.
Indichiamo all’uopo con a v (v = 1,2 , ..., n -f 1) i coseni della
direzione che si tratta appunto di cara-tterizzare, rispetto agli assi y y
(vale a dire i parametri, o i momenti, che in uno spazio euclideo
non sono distinti): questi coseni saranno legati dalla solita identità
quadratica
n + 1 2
2 oc =-. 1 . [11]
1 V V L J
La proprietà geometrica che si tratta di tradurre è che la dire
zione di coseni oc v è perpendicolare ad una qualsiasi tangente alla V n
in P, o, cioè che è lo stesso, a qualsiasi spostamento elementare dP,
tangente alla V n stessa e quindi tale che (a meno di infinitesimi d’or
dine superiore al primo) non fa uscire dalla superficie. Ogni sposta
mento siffatto deve rispettare le [10], corrispondendo del resto a incre
menti arbitrari dx, delle x. Detti dy v gli incrementi subordinati nelle
coordinate cartesiane y v , dovranno in conformità le oc verificare
l’equazione
il 1
dy v = 0 [11]
ì
per tutti i sistemi di dy v , provenienti dalle [10], ossia per
dy v =: 2, yv , i dx, -[12]
ì
coi dxi arbitrari.