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Eseguendo le differenziazioni e valendosene per trasformare il
secondo membro della [11], si ricava
n [ i i
Puk * = — 2, (Vii 8' \ + \ s* K1
D’altra parte, siccome a cos I,. X* si può anche attribuire l’espres-
n £
sione 2 i \'kk.\i ì la [11] stessa equivale a
= + *»***»
Scambiandovi li con le e sommando con la precedente, risulta
l’annunciata identità
phk + Pkh = 0
(h,h = 1,2, ..., n) .
[12]
Esaminiamo ora il caso in cui la direzione di spostamento coin
cide con una di quelle dell’ennupla, per es. con la 7 efeima . Avremo
allora
?■'=<>
e, indicando con y h , d il valore di p hk in questi caso particolare (cioè
la rapidità di variazione di cos X* in uno spostamento nella dire
zione di X,, nel quale a X A si applichi il trasporto locale, e a X* quello
parallelo) avremo dalla [11']
Ikkj — ^ X/t i ìj \ \
(h,le, 1 = 1,2, ...,»)
[13]
Le quantità y furono introdotte dal Licci e da lui designate
coefficienti di rotazione dell’ennupla. Esse godono di notevoli pro
prietà.
Intanto, sono degli invarianti, come risulta dalla [13], in virtù
della legge di saturazione degli indici. Inoltre si ha, come caso par
ticolare della [12],
y hkl + Y khl — 0
(li, le, 1 = 1, 2, ..., n)
[14]