3 — T. Lkvi-Civttaì Lesioni di calcolo differenziale assoluto.
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dove t è un parametro che assume il valore U in Po e il valore L in Pi.
Limiteremo provvisoriamente il nostro studio ai punti di questa linea,
cosicché le eventuali funzioni del posto u saranno, per ora, da con
siderarsi quali funzioni della sola variabile t (pel tramite delle x
e delle [13]). Le loro derivate saranno
n
(a = 1,2, . . ., m)
ì
ovvero indicando con un punto la derivazione rispetto a t, e ba
dando alle [4'],
n
[14]
o anche
(a = 1,2, ... ,m).
dt dt
Le x t sono funzioni conosciute di t a norma delle [13]; quindi
qtleste equazioni sono del tipo
du a
-, P a ( 11 U i, Uv , . . ., U m )
(a = 1,2, . . ., m), [14"]
cioè formano un sistema di equazioni differenziali ordinarie, in
forma normale. È noto dal calcolo come (sotto limitazioni qualita
tive di continuità e derivabilità, che qui supponiamo senz’altro sod
disfatte), assegnate ad arbitrio m costanti u\, u\, ..., u° , esistono m fun
zioni u a (t) che soddisfano quel sistema, e che, per t — U , assumono
quei valori: dati dunque ad arbitrio i valori delle u in Po, queste
restano definite lungo tutta la linea T, e quindi anche in Pi. Potrà
darsi però (e, in generale, così avviene) che, se i punti Po e Pi si
congiungono con un’altra linea, invece che con T, si trovino, per
le w in Pi, dei valori diversi. Ma ora dimostreremo che, se sono
soddisfatte le condizioni di illimitata integrabilità, il valore delle u
in Pi, trovato col metodo ora descritto, è indipendente dalla linea T,
sicché queste u saranno funzioni solo delle coordinate di Pi, ossia
funzioni del posto: esse soddisferanno il sistema di equazioni pro