— 38 —
relazioni che, sviluppando le derivaté, si mettono facilmente sotto
la forma seguente
[20]
(i ,j = 1,2, ... ,n — 1 ; i=\-j).
Introduciamo per un momento l’ipotesi restrittiva che, al pari
di X n , anche tutte le altre funzioni X siano diverse da zero. Potremo
allora porre senza riserve
e presentare le condizioni di integrabilità sotto la forma più com
prensiva
Pu X Vjn "h Pni 0 [i , j — 1, 2, . . ., n — 1 ; i —|—j) • [22]
(n — 1) (n
2
Le [22] sono in numero di
, cioè quante le possi
bili coppie di indici distinti i e j, essendo fìsso n. Esse rappresen
tano tutte le condizioni di integrabilità; siccome però la scelta della
variabile x n come funzione delle rimanenti x era arbitraria (sog
getta solo alla condizione X n =\= 0), così dovranno esser verificate,
più in generale, le relazioni
[22']
Pu + Pjk + Pki = 0 ,
dove i, j, li sono tre indici qualunque, diversi fra loro, scelti fra
n (n—1) (n—2)
1, 2,... , n. Le terne i, j, le sono in numero di
tante sono quindi le [22']: si capisce però che esse non possono esser
tutte indipendenti dal momento che bastano le [22] (che sono sol
tanto una parte delle [22']) ad assicurare la illimitata integrabilità.
Effettivamente è facile mostrare per via diretta che delle [22']
„ , [n — 1 )(n — 2) ,
soltanto —— , per es. le [22], sono
2
riducendosi a conseguenze algebriche di quelle.
per es. le [22], sono essenziali, le altre