m
E
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ma comunque 'piccole, delle X, è lecito, data la forma intera di queste
equazioni (nelle X e loro derivate), passare al limite quando qual
cuna delle X converge allo zero. Si può pertanto ritenere che le [23]
— o anche soltanto una parte di esse del tipo [20] — costituiscono
le condizioni necessarie e sufficienti per l’illimitata integrabilità delle
[19], ossia affinchè le n funzioni X» (x\, x%, ..., x n ) siano proporzio
nali alle derivate di una medesima funzione.
§ 8. — Sistemi misti. — In certi problemi si presentano dei
sistemi misti, cioè formati da equazioni ai differenziali totali, e da
equazioni in termini finiti:
du a — ^ % | { dXi
\
F k {x\u) = 0
(a = 1,2,
[4]
(* = l,2,....,v).
[24]
La discussione è concettualmente identica a quella svolta nel § 3.
Vogliamo tuttavia riprenderla, onde indicare, sotto una forma comoda
pei casi concreti, le condizioni sotto cui un sistema misto del tipo [4],
[24] è illimitatamente integrabile.
È evidente in primo luogo che, affinchè esistano soluzioni, è
necessario che le equazioni [24] (che supporremo compatibili e indi-
pendenti) siano in numero non superiore a m (numero delle inco
gnite u). Se poi esse fossero proprio m, ne resterebbero completamente
determinate le u, e non ci sarebbe che da verificare se queste soddi
sfano lé equazioni [4]. Supporremo dunque
v <[ m ,
e immagineremo le [24] risolte rispetto a v delle u, le quali per
tanto saranno espresse mediante le ir e le rimanenti g = m — v
incognite u.
Come al § 3, chiameremo i due gruppi di u rispettivamente
u"p (p = 1, 2, ..., v) e u\ (a = 1, 2, ..., g), talché le [24] potranno
scriversi (come già le [5"])
=f[i (x\ u')
(P-1,2,..., v).
[24'