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denotando con U k un operatore, involgente le sole derivate rispetto
alle u, del quale ora non ci interessa l’espressione esplicita. Ora risol-
x r
viamo (*) queste n equazioni rispetto alle- postele sotto la forma
n
1
moltiplichiamole per a' k (elemento reciproco di a ik nel determinante
delle a) e sommiamo rispetto a le da 1 ad n\ formiamo cioè le n com-
(!) La nota regola di Cramer si può presentare sotto la forma seguente, di cui
faremo frequente uso, qui ed altrove. Siano date le n equazioni lineari
n
(¿ = 1,2,...,«)
(«0
eoi determinante a dei coefficienti diverso da 0.
Indichiamo con a rs l’elemento reciproco dell’elemento generico a rS nel determi
nante a, vale a dire il complemento algebrico di a rs , diviso per a. Si ha, ricordando
due noti teoremi sui determinanti, e indicando con òf. lo zero o l’unità secondochè
r —8 o r = 8 ,
In virtù di queste proprietà, le (a) si possono risolvere facendone delle opportune
combinazioni lineari. Per avere, ad es., cq si moltiplichi la k esima equazione per a' J:
e, dati a k tutti i valori da 1 ad «, si sommi: si avrà
n ff n n
n
Ora il primo membro si può trasformare come segue
n " " **
e quindi si ha la formula risolutiva
n
(*')