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Capitolo nono
dipendono esclusivamente dai vedovi che la f(x, y) assume in
prossimità del punto considerato.
Per dimostrare questa proposizione, proveremo che, se
è 0<S<u:2, si ha, per ^ j — oc,
v ) 7
tt:2 k:2
(2) J J| F(x, + 2u, y, + *• «to-0,
5 0
7t:2 tt:2
sen te / \ sen y
(3, -i- f fi F { x 0 + 2u, », + 2v), /senjmy/wav.y^
^ pJ 4' 1 \ sen te / \ sen v )
OS
Abbiamo, infatti, che P espressione che figura nella (2) è
minore di
n:2 7t:2
—3—-—^ f ì y v j | F(x 2te, y 0 -f- 2v) I du
7rpv sen-o J \ sen v) J 1 v 0 7 J0 n
7t:2
2 L f/senvtA 2 ,
< ò —-tì dv
tt pv sen-ù J \ sen v J
e perciò, per la (6) del n.° 58,
sen v-r
sen v
8 0
dudv <
L
up sen 2 5 ;
da cui segue la (2). Analogamente per la (3) f 1 ).
186. - Estensione a due variabili del teorema di Fejér.
a) Se la f(x, y), deda in tutto il piano (x, y), periodica,
di periodo 2~ rispetto ad x e ad y, è integrabile e soddisfa nel
quadrato Q cdla condizione (L), il suo polinomio trigonometrico
di Fejér, v {x, y), converge verso di essa, per — oo, in ogni
punto in cui la f(x, y) stessa è continua, e verso la media
P) Se la f(x, y) non soddisfa alla condizione (L), le (2) e (3) valgono
per quasi-tutti i punti (a- 0 , y fì ) di Q.