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Capitolo nono
in modo che sia sempre p <x!\y' < 1 :p. Perciò, fissato p come
si è detto, in quasi-tutto Q vale la (3), per u e v tendenti a
zero con la condizione p<iu\v<L 11 p. In corrispondenza di
ciascun p, i punti di Q in cui non vale la (3) costituiscono
un insieme E p di misura nulla. Se, quindi, diamo api va-
lori l’insieme E dei punti appartenenti a tutti
gli insiemi E±, E\, Ei,...., è anche esso di misura nulla; e
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se (x, y) è un punto di Q non appartenente ad E, comunque
si prenda p, positivo e minore di 1, la (3) risulta verificata,
in tale punto, per u e v tendenti a zero in modo che sia
sempre p <u'.v <Ll\p.
Il teorema è, così, pienamente provato.
§ 5. Complementi.
188. - Determinazione della funzione mediante 1 coefficienti
della sua serie doppia di Fourier.
Dati i coefficienti della serie doppia di Fourier di una
funzione f(x, y), integrabile in Q, è possibile formare con essi
il polinomio trigonometrico di Fejér, a^ v (as, y), e se si suppone
che la f(x, y) sia limitata, in Q, il teorema del n.° 187, ò), mo
stra che, per p — oo, è
y),
in quasi-tutto Q. Dunque, la conoscenza dei coefficienti della
serie doppia di Fourier di una funzione f(x, y), integrabile,
permette di determinare, in quasi-tutto Q, la f(x, y), se questa
funzione è limitata. Ciò avviene anche se la funzione non è
limitata ; ma per trattare questo caso occorre considerare un
polinomio trigonometrico dedotto dalla f(x, y) e distinto da
<^ )V (£C, y), polinomio che studieremo nel n.° seguente.
189. - Il polinomio trigonometrico di De la Vallèe Poussin.
Considerata una funzione f(x, y), integrabile nel quadrato
fondamentale Q, formiamo l’integrale
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(1) P,(*,y) = fJ’j>(«,|S)