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mento obliquo. Non può essere intanto (.RA) = (RM), per
chè il triangolo ARM sarebbe isoscele (clef. Ili, 9) e con
giungendo il punto di mezzo di (AM) con li si avrebbe un
altra perpendicolare condotta da R alla retta r (teor. IV, 42),
il che è assurdo (coroll. I, teor. V, 47).
Sia AD una retta che incontra (i?ili) in un punto D
interno, e prolunghiamo il segmento (RA) in AR’, e con
duciamo da A i raggi perpendicolari AM', AM\ rispetti
vamente alle rette AM e AD, dalla stessa parte del segmento (AD) rispetto
alla retta AR (def. II, 50). Siccome l’angolo MAR è acuto (teor. I), i due raggi
AM' e AM'j sono contenuti nel settore angolare ottuso RAM-, dunque il raggio
AM è contenuto nel settore angolare üf^áD.Ma è RAM<fR’AD, perchè RAD<f
RAM e RAM -f- MAR = RAD + DAR = ir ; vale a dire il raggio AM’ è conte
nuto nel settore angolare RAM\.
Conduciamo ora da R il segmento normale (RD') alla retta AD. Poiché
AM, RM; AM\, RD' sono parallele (coroll. II, teor. V, 47), si ha:
RfAM\ = ARI)', RAM'= ARM (teor. I, 40 o II, 52)
e quindi (RM) è contenuto nel settore angolare ARD', dunque il punto D' è
fuori del segmento (AD) (coroll. IV, teor. II, 50). Ora, se (RM) fosse maggiore
di (AR), nel segmento (RM) vi sarebbe un punto D tale che (RD) ~(AR)
(teor. I, 8; ini, def. I, 61 e 5,73), e perciò essendo isoscele il triangolo ARD, il
punto medio di (AD) congiunto con R ci darebbe un’altra perpendicolare pas
sante per R alla retta AD, il che è assurdo (coroll. I, teor. V, 47). Dunque ecc.
(flg. 49).
Coroll. L’ ipotenusa di un triangolo rettangolo è maggiore di ciascuno
dei suoi cateti.
Teor. III. I segmenti obliqui da un punto ai punti di una retta, equidi-
stanti dal piede della perpendicolare del punto alla retta, sono uguali.
Siano A e r il punto e la retta dati, (AM) il segmento normale alla retta
r, (AB), (AG) due segmenti obliqui, pei quali B e C sono equidistanti da M.
I triangoli BMA, CMA sono uguali per avere due lati e l’angolo compreso
uguali, cioè (MA) comune, (BM) = (CM), BMA =CMA (teor. IV, 42) dunque
(AB) = (AC) (teor. Il, 42), come volevasi dimostrare (flg. 26).
Def. II. Il segmento (BM) compreso fra il piede M del segmento nor
male (AM) e il punto B sulla retta r di un segmento obliquo (AB) si chiama
proiezione ortogonale o semplicemente proiezione del segmento (AB) sulla retta r.
Teor. IV. Le proiezioni di due segmenti obliequi uguali sono uguali.
Siano (AB) e (AC) i segmenti obliqui uguali; (BM), (CM) le loro proie
zioni (def. III). Se B e C non sono equidistanti da M, sia (MCf) = (MB) (co
roll. I, teor. Ili, 4); il punto C 1 sarà dalla stessa parte di C da M. Si ha pure:
(AB) = (AC,) (teor. Ili)
e perciò essendo il triangolo CC } A isoscele (def. Ili, 9), mentre C e C, sono
dalla stessa parte di M, vi sarebbe un altra perpendicolare passante per A alla
retta BC, il che è assurdo (coroll. I, teor. V, 47) (flg. 26).
Teor. V. Se due punti R e R hanno la medesima distanza rispettivamente