TAVOLI TRACCIATORI AD ASSERVIMENTO ELETTRONICO, ECC.
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il limite di commutazione ambedue i sistemi a diodi si chiudono, ed allora la tensione
del sincro-lento viene direttamente applicata all’ ingresso del servo-amplificatore,
mentre la tensione del sincro-veloce viene praticamente messa in corto circuito
rispetto all’ ingresso del servo amplificatore, e quindi in condizione da non in
fluire su questo.
4. Il Tavolo tracciatore O 30 M.
Il tavolo tracciatore che realizza lo schema della fig. io cioè lo schema più
perfezionato, è quello tipo O 30 M, costruito dalle Officine Galileo, che ora si descrive.
Tale tavolo (v. fig. 12 e 13) consta di un telaio sostenente il piano del disegno
32 (avente le dimensioni utili di 200 X 150 cm 2 ) e delle due rotaie 1 e 2, su cui
scorre il trave 3 (movimento X). Lungo il trave corre un carrello 4 (movimento Y)
che sostiene il portalapis 5. Poiché le trasmissioni dei movimenti al trave 3 ed al
carrello 4 sono date dai sincro-ricevitori (come vedremo) è molto facile sostituire
al movimento X od al movimento Y, il movimentò Z per passare dalla restituzione
della planimetria a quella delle sezioni verticali.
Il telaio poggia sulle quattro gambe 6, 7, 8, 9, munite di viti calanti (per per
mettere la livellazione del tavolo) e porta sui due lati paralleli al trave le molle
io, 11, ....21 (che permettono di fissare il foglio da disegno) ; sulle molle si può agire
con delle leve situate presso la base delle molle stesse.
Le predette due rotaie 1, 2, situate nei due lati del tavolo, sono sorrette ciascuna
da due bracci. Sulle rotaie poggiano due nastri perforati 22, 23 (di cui il 22 è chiara
mente visibile nella fig. 14) che, come ora vedremo, servono per dare al trave 3
il movimento X : esse sono fissate a mezzo di molle alle loro estremità. I due nastri
quindi non scorrono, ed il movimento del trave è ottenuto a mezzo delle due pulegge
24, 25 (una per ciascun nastro) visibili nella fig. 15, munite di sfere alla loro perife
ria, che ingranano nei fori del nastro. Le due pulegge sono rigidamente collegate
dall’albero 26, passante entro il trave.
Lungo il trave viene comunicato il movimento Y al carrello 4, porta lapis, a
mezzo del nastro perforato 27 (v. fig. 16), chiuso su se stesso. Questo nastro dunque
si muove (al contrario dei due precedenti 22 e 23) a mezzo delle pulegge 28 e 29
anch’esse munite di sfere. La puleggia 28 è visibile nella fig. 15, mentre la 29 è
all’altra estremità del trave 3.
L’abbassamento del lapis si ottiene con l’elettrocalamita 30 portata dal carrello
(fig. 17) ; la discesa è rallentata dal freno pneumatico 31. La rotazione del lapis,
per la sicura marcatura dei punti, si ottiene con un piccolo motore. Al posto del
lapis può essere messo un microscopio che contiene una marca di riferimento a
forma di cerchietto : esso serve a collimare a punti noti sulla carta per la messa in
grandezza del modello. Il microscopio è fornito di un manicotto distanziatore
tarato per la messa a fuoco dell’oggetto.
La scatola 33 (chiusa nella figura 14 ed aperta superiormente e da un lato
nella fig. 18) contiene i sincro-ricevitori veloce e lento 34 e 35 (per la X), 36 e 37
(per la Y) ed i motovariatori 38 e 39 (rispettivamente per la X e per la Y), la cui
funzione è già stata illustrata in precedenza.