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CARLO TROMBETTI
Dalla scatola di derivazione 51 escono tre cavi : due di essi sono fatti pervenire
al pannello di una unica scatola 52 (fig. 25), fissata al tavolo tracciatore, che contiene
gli amplificatori.
È evidente che, a seconda del piano di proiezione, di cui si deve fare la rap
presentazione grafica (piano XY, o XZ o YZ), occorre effettuare gli adatti colle
gamenti dalla scatola 51 al pannello della scatola amplificatori 52. Per es. se il piano
di proiezione è quello XZ si connetterà il connettore di uscita delle X della scatola
51 col connettore di entrata delle X della scatola 52, ed il connettore di uscita
delle Z della scatola 51 col connettore di entrata delle Y della scatola 52.
La scatola di derivazione contiene anche tre deviatori i quali permettono di
invertire i sensi di spostamento del carrello portalapis del tavolo.
Dalla scatola 52 escono i due soli cavi 53 (fig. 25) che vanno ai gruppi ricevi
tori e motori montati nella scatola 33 del tavolo (fig. 18).
Una scatolina applicata a destra del basamento dello strumento restitutore
contiene : il pulsante che comanda la rotazione del lapis, 1’ interruttore che comanda
l’alzalapis (se esso è aperto il lapis si abbassa con la pedaliera, se è chiuso si ab
bassa con 1’ interruttore 32 posto sul carrello portalapis), la presa per la spina
terminale del cavo elettrico del pedale.
Dalla scatolina esce il cavo il cui connettore deve essere inserito sul corrispon
dente della scatola di derivazione.
6. Prove effettuate.
Sul tavolo n. 108 sono state effettuate alcune prove per controllare le precisioni
di trasmissione delle coordinate X ed Y dallo strumento restitutore al tavolo.
A tale scopo è stato collocato sul tavolo, parallelamente al movimento X,
un regolo di vetro campione, graduato con tratti distanziati di 1 mm, ed è stato
imposto un rapporto di ingrandimento 5 : 1 tra strumento e tavolo.
Il carrello delle X veniva spostato di io in io mm, imponendo le corrispondenti
letture alla scala delle X del restitutore (scala incisa su vetro). Corrispondentemente
sul tavolo il trave delle X avrebbe dovuto spostarsi di 50 in 50 mm : a mezzo del
suo microscopio collimatore a nonio, inserito al posto del lapis, si poteva leggere
la effettiva posizione assunta dal trave.
Le misure effettuate in andata e ritorno, sono riportate nello specchietto 26.
Le stesse operazioni sono state effettuate con riferimento al movimento del
carrello Y del restitutore, servendosi del medesimo regolo campione. I risultati
sono riportati nello specchio 27.
Dai due specchi si vede immediatamente che l’errore di trasmissione elettro
nica di ogni centimetro della scala dello stereocartografo (ingrandito di ben 5 volte),
è sempre restato inferiore a 0,05 mm. Inoltre nei grafici di fig. 28 e 29, che si riferi
scono agli errori progressivi, 1’ ingrandimento di cinque volte rileva una piccola
variazione di scala, di circa 0,1 mm su 1000 mm, corrispondente ad un errore di
0,02 mm su 200 mm nelle scale del restitutore : tale errore può essere imputato
alla temperatura di lavoro diversa da quella dei locali di incisione dei regoli tenuto