Full text: Commissions III (Part 5)

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GIUSEPPE BIRARDI 
grafo Santoni IV, scala del modello i : 15.000, con le modalità esecutive descritte 
nello studio ( 1 ). 
Il calcolo del blocco, riportato nell’allegato 1, è stato eseguito su apposito 
modello, dal quale risulta chiaramente la successione delle operazioni. I cinque 
punti T, nella definizione media risultante dal calcolo, ed i punti noti sono stati 
successivamente impiegati come punti d’appoggio per ricalcolare a modello rigido 
i due tronchi, ed ottenere le coordinate definitive di tutti i punti osservati (v. al 
legato 2). Il raffronto successivamente eseguito fra queste e le coordinate terreno 
dei punti di controllo comprova la bontà del procedimento, essendosi ottenuti scarti 
generalmente inferiori a 2 m in planimetria ed a 1,5 m in quota (v. allegato 3). 
b) Calcolo di un blocco di 15 tronchi, eseguito impiegando il procedimento spe 
ditivo descritto al par. 9 e seguenti, con l’ausilio del calcolatore 1620 I.B.M. del 
Centro Calcoli di Firenze. 
Il blocco, che serve una superficie di circa 800 km 2 8 tavolette al 25.000, 
pari a mezzo foglio al 100.000), è appoggiato a tutti i punti trigonometrici compresi 
in detta superficie, ed a 9 punti d’appoggio marginali appositamente istituiti allo 
scopo di non lasciare zone a sbalzo ; in totale 41 punti noti (mediamente 2,7 per 
tronco), dei quali 19 impiegati come punti d’asse. Esso è rappresentato graficamente 
nell’allegato 4. 
I 15 tronchi, di 5-6 fotogrammi ciascuno, sono estratti da 4 strisciate contigue, 
volate nel 1962 con camere Santoni VI, zona Sardegna sud-occidentale, quota re 
lativa di volo 00 5000 m. Il concatenamento (libero) è stato eseguito con uno Ste- 
reocartografo Santoni IV, scala del modello 1 : 15.000, con le modalità esecutive 
descritte nello studio ( 1 ). 
L’allegato 5 riporta i dati d’ ingresso per il programma BL1 relativi a un tronco; 
l’allegato 6 i rispettivi dati d’uscita dello stesso programma ; gli allegati 7 e 8 i ri 
spettivi dati d’uscita del programma BL2, e la formazione delle coordinate medie dei 
punti T. Questi, unitamente ai punti noti, sono stati impiegati come punti d’appoggio 
per il calcolo definitivo dei tronchi a modello rigido (per il quale è stato impiegato 
il programma 400 ed il calcolatore 6501. B. M., non essendo approntato il programma 
BL 3 ). 
I residui di compensazione ottenuti sui punti noti, ed il successivo raffronto 
eseguito su punti di controllo altimetrici (costituiti da punti quota (*), PQ, che non 
sono minimamente intervenuti come elementi d’appoggio), hanno pienamente 
confermato la bontà del procedimento. Si sono ottenuti i seguenti dati di precione: 
v. q. m. del residuo pianimetrico ¡jl p = 1,8 m 
v. q. m. del residuo altimetrico ¡x A = 0,9 m 
v.q. m. dello scarto altimetrico sui 
punti di controllo {PQ) (**) gQ = 1,4 m 
(*) Sono punti per i quali è stato misurato sul terreno solo l’angolo zenitale da od a più punti 
noti, mentre la posizione pianimetrica è fornita dalla restituzione. Più raramente, sono punti la cui 
quota è nota da livellazioni geometriche preesistenti. 
(**) Sono stati esclusi dal computo i punti compresi nella zona tratteggiata sul grafico all. 4,, 
che — come risulta anche dal successivo esempio c) —sembra una zona di anomalia fotogrammetrica 
probabilmente conseguente a deformazione locale della pellicola.
	        
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